
Visita alla Kasbah Tamnougalt
Visita alla Kasbah Tamnougalt

Valle del Draa
Inutile dire che la Valle del Draa è uno dei luoghi più belli per un itinerario in Marocco, un’area ricca di vegetazione grazie al fiume Draa che rende la terra fertile, trasformando il luogo in un Eden di palmeti e oasi. Trascurare la città di Agdz è un vero peccato, fermatevi e godetevi Agdz, come dice il suo nome, “luogo di riposo”, con viste sensazionali con il Djbel Kissane sullo sfondo. E cos’è il Djebel Kissane, vi chiederete? È una montagna, che incornicia tutto il palmeto, splendida e maestosa, che si erge dietro il palmeto; i marocchini dicono che questa montagna ha la forma di una teiera.
Kasbah Tamnougalt
È consigliabile essere accompagnati dalla propria guida, in questo caso noi di Marocco Per Te, perché la Kasbah Tamnougalt è nascosta dalle strade e non è facile arrivarci.
La Kasbah di Tamnougalt, il cui nome significa “crocevia” in lingua berbera. Può essere visitata con una guida o da soli, anche se è necessario pagare un piccolo biglietto d’ingresso, destinato alla riabilitazione dell’edificio.
La Kasbah di Tamnougalt risale al XVI secolo, quando un sindaco appartenente alla potente famiglia Mezguitas si stabilì nella zona e si insediò nello Ksar fortificato con l’intento di proteggere il luogo e di essere un centro di commercio e quindi di poter svolgere le funzioni doganali per le carovane che giungevano dal sud cariche di oro, sale, avorio e una miriade di altre cose, la cui destinazione era Marrakech, la città dove veniva coniata la moneta.
Oggi, la Kasbah di Tamnougalt conserva ancora questa solennità nonostante il suo stato di abbandono. Si cammina per i corridoi, vedendo le stanze che un tempo erano adibite a hammam, la cucina dove si preparava il pane con il forno a legna, le stanze, le imponenti terrazze che, grazie alla loro vista, si affacciavano sul palmeto, il tutto in una posizione strategica per controllare la zona.
Entrare nella Kasbah di Tamnougalt è perdersi nel tempo… è come tornare indietro nel tempo e vivere all’epoca del Pascià, è immaginare l’ingresso delle carovane attraverso una delle quattro porte che costituivano lo Ksar, con tutti i dromedari carichi fino all’orlo e molti schiavi neri, da cui la popolazione di Agdz, in maggioranza nera, discendente degli ex schiavi.
Tutti i resti dello Ksar testimoniano l’importanza che aveva ai suoi tempi, la moschea, il quartiere ebraico, le porte… e i resti dell’antico souk.
Non perdetelo, venite con Marocco Per Te e lasciatevi trasportare in un itinerario attraverso il Marocco, tra palmeti, oasi e deserto.
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